domenica 19 luglio 2015

DAVID GRAMICCIOLI ... inviato attore, rende omaggio al grande"Rino Gaetano" in scena Mercoledì 22 luglio nel chiostro di Palazzo Chigi a Formello Roma



Meglio tardi che mai verrebbe da dire vista la carriera professionale di David Gramiccioli oppure il primo amore, il teatro, non si scorda mai. Di certo questi anni trascorsi a raccontare le pagine più drammatiche e scomode del nostro tempo lo hanno arricchito moltissimo e insignito di prestigiosi riconoscimenti, su tutti il Premio Italia Diritti Umani 2012 consegnatogli il 15 ottobre di tre anni fa e dedicato in quell'edizione all'inviato di guerra di Radio Radicale Antonio Russo morto in Cecenia. Inviato e attore o come lui stesso preferisce definirsi: narratore di storie molte delle quali lui stesso ha ricostruito con coraggio e passione. Notorio il suo impegno sul fronte della lotta all'orrore della pedofilia, attività questa apprezzata e non poco anche oltre Tevere, tanto che nel 2011 da vita alla Compagnia del Teatro Artistico d'Inchiesta e porta in scena “Ultima Missione Destinazione Inferno”. L'opera racconta di alcuni poliziotti impegnati a combattere contro i predatori di bambini. La pièce è anche il frutto di un personale rapporto che l'autore aveva avviato negli ultimi anni di vita con l'allora capo della polizia Antonio Manganelli e al quale è dedicata. A Roma David Gramiccioli è soprattutto “Ouverture”, trasmissione radiofonica che tratta temi sociali scottanti e verità scomode. Lo scopo? Fare informazione libera, senza sconti od abbuoni per chicchessia, e dare voce a coloro che non ne hanno. Non fermandosi mai alla mera analisi di chi guarda con distacco senza prendere posizione. Informare ed informarsi per avere consapevolezza ed essere liberi di scegliere da che parte stare ed agire di conseguenza. 


L’ informazione è molto più di una semplice nozione. E’ uno strumento di libertà. Radio e teatro sembrano oggi fondersi in una combinazione sempre più vincente. Sul palco un fascino tenebroso che riempie la scena e conquista, una lettura storica e attenta dei fatti che rapiscono il pubblico. Il suo nome e quello della compagnia conquistano sempre più consensi. Chi lo ha visto in scena è convinto di trovarsi di fronte al nuovo Marco Paolini. Chissà,noi glielo auguriamo di tutto cuore, di certo David Gramiccioli rappresenta qualcosa di nuovo per il nostro teatro. Oggi è in scena con l'opera "Avrei voluto un amico come lui" dedicata al cantautore Rino Gaetano e tracciando dello stesso un profilo e una storia esegetica dei suoi brani che in pochi conoscono e che rivelano passaggi oscuri della nostra Italia; brani che sono più attuali che mai. Ecco la trama dell'opera: Dagli anni 70 a oggi non è cambiato niente. Ieri il braccio armato di quel potere occulto e deviato ( oggi sempre meno occulto e sempre più deviato) era Franco Giuseppucci detto Er Negro, primo, indiscusso capo della banda della Magliana. Oggi Massimo Carminati, forse non è un caso che il secondo rappresenti l'ideale contiguità con quell'esperienza criminale. Negli anni 70 il fronte criminale romano si arricchì con il commercio della droga, successivamente con il business immobiliare. Oggi, che la droga sembra non essere più il filone aureo di una volta e con la profonda crisi che sta vivendo l'edilizia, si "investe" sulla disperazione umana (immigrati e zingari). Tangentopoli produsse , colossale bluff, una nuova legge elettorale per l'elezione dei sindaci, in molti esultarono all'idea che finalmente sarebbero stati i cittadini, per la prima volta nella storia repubblicana e democratica del paese, a eleggere direttamente un sindaco. In realtà si rafforzò ancora di più il potere politico di alcuni leader che avevano a cuore tutto tranne che il bene e la ripresa del paese. La televisione, il riscontro mediatico fissavano sempre di più i parametri del successo in ogni campo della nostra società. Quando parliamo del nostro paese, della nostra amata Italia, non dobbiamo dimenticarci mai cosa è accaduto dall'8 di settembre 1943 a oggi. Legge truffa subito dopo la morte di Stalin, Capocotta. Tragedia del Vajont, Giorgiana Masi...i rapporti tra massoneria-politica-criminalità. Nessuno come lui ha cantato la nostra storia, nessuno come lui, cantava :" ma chi me sente", era consapevole della solitudine artistica e umana alla quale è condannato il genio, ma nel profondo del suo animo Rino nutriva, lo disse pubblicamente una sera, una grande speranza; quella che un giorno grazie alla comunicazione di massa la gente potesse finalmente comprendere il significato dei testi delle sue canzoni. 
"Avrei voluto un amico come lui" omaggio a Rino Gaetano sarà in scena mercoledì 22 luglio alle ore 21,00 nel chiostro di Palazzo Chigi a Formello, sabato 25 luglio alle ore 21,30 al Palatucci di Nettuno e giovedì 30 luglio alle ore 21,30 in piazza Indipendenza a Pomezia  


                                                Michela Di Cuffa