Oltre 200 metri
quadrati di intervento pittorico per quattro ambienti differenti. Autori di
queste opere, Luca Zammarchi e Diego Finassi della Fo-Deco Art Maker.
CULTURA E ARTE IN FABBRICA. L’azienda bresciana Omal sperimenta un nuovo
strumento di crescita: il coinvolgimento dei suoi dipendenti in attività
sociali e culturali. Nel 2017 sono state numerose le iniziative in questo
senso: “Innanzitutto abbiamo promosso una serie di agevolazioni con un bonus annuale finanziato dall’azienda
grazie al quale tutti i dipendenti hanno potuto fruire di musei, mostre,
spettacoli teatrali” - spiega Lucia Dal Negro, Social Innovation Manager dell’azienda – “Ha fatto seguito il coinvolgimento di alcuni writers che per mezzo
dell’arte hanno raccontato dei concetti per noi fondamentali, come il lavoro in
team. Ciò che gli altri mettono in un company profile, noi lo rappresentiamo
visivamente e perennemente sui muri del nostro edificio”.
L’arte è divenuta così un linguaggio per trattare
temi manageriali. I murales sono diventati strumento di
comunicazione per tutti, dagli operai al Direttore Commerciale. Oltre 200 metri quadrati di intervento
pittorico per quattro ambienti differenti. Autori di queste opere, Luca Zammarchi e Diego Finassi della Fo-Deco
Art Maker. Il primo è architetto e cura maggiormente la parte progettuale;
il secondo è laureato in decorazione all’Accademia di Brera e dà il suo
contributo soprattutto sotto il profilo artistico. Competenze variegate per
approcci articolati, visto che insieme creano un prodotto apprezzato grazie a
un genere innovativo, lo stile
dell’aerosol art, dominato dall’uso delle bombolette, salvo piccoli
interventi con pennelli in superfici dallo sfondo molto ampio. “Abbiamo sdoganato uno stile popolare”,
spiega Zammarchi.
“Usiamo la stessa tecnica ma produciamo un’immagine pittorica, come se
fosse un quadro”. Alla base anche un lavoro al computer per preparare il
bozzetto. Poi libero sfogo alla fantasia
e tanta flessibilità: “Sul muro si
può improvvisare, visto che la bomboletta non ha un tratto preciso e talvolta
escono degli effetti interessanti che lasciamo, pur non discostandoci dal
progetto iniziale. Ma per usare la bomboletta bisogna comunque conoscere delle
tecniche e acquisire esperienza. Le dimensioni della parete, molto più ampie di
una semplice tela, danno poi ampi spazi e pongono pochi limiti”, aggiunge
Zammarchi.
I murales realizzati in OMAL
hanno una varietà nelle immagini, ma un comune denominatore nel messaggio.
Nella sala riunioni è stato realizzato un enorme centrino da cucina sostenuto
da tante persone che lanciano in aria una ragazza a simboleggiare la forza di
una squadra e l'empowerment di genere. In mensa, un ambiente ricreativo, le
immagini dei cibi sono state trasformate in cubetti geometrici per comunicare
la convivialità dell’area. All’ingresso compare un oceano i cui schizzi d’acqua
formano un mondo che rappresenta l’internazionalità dell’azienda e il mare
delle esigenze di mercato. Nell’ufficio tecnico, per alleviare la serietà del
contesto, è stato realizzato un mondo che spinto da bambini rotola verso una
porta quadrata che dà sull’infinito, con al centro un cuore a forma di
rinoceronte, che simboleggia un misto di forza e passione.
Il tema dominante, ovviamente, le valvole, così come nella rappresentazione teatrale della
stessa sera, curata dalla regista teatrale mangheriga monga. La valvola è stata
descritta come lo strumento attraverso il quale transita qualcosa: la valvola,
infatti, intercetta un fluido e gli permette di passare da una zona ad
un’altra. Le valvole diventano come delle opere all’interno dei musei, ma non
solo: questo processo ha una metafora nel fluire delle idee e dell’innovazione,
nel connettere le strategie, le persone e le culture.
La risposta dei dipendenti è
stata molto positiva. In moltissimi hanno usufruito delle agevolazioni per
seguire gli eventi culturali e ne hanno tratto giovamento con un arricchimento
di cui anche il lavoro ha beneficiato: l’impatto si misura nella maggiore
creatività e nella coesione del gruppo. Alta la percentuale anche nel workshop
serale, a cui ha aderito un’alta percentuale di dipendenti. Lucia Dal Negro
parlerà di CORPORATE ART anche al Salone della Responsabilità Sociale d'Impresa
e Innovazione Sociale di Milano il 3 ottobre alle 14.
L’AZIENDA. Omal
ha un centinaio di dipendenti ed è localizzata in Franciacorta. Produce
valvole, interessando nelle sue vendite 15 settori diversi, dal gas al food,
passando per il trattamento acque, il navale, la chimica e tutte le
applicazioni industriali. È una delle poche aziende al mondo che produce tutta
la valvola e l’attuatore internamente. Dalla lavorazione della barra in ferro,
in ottone o in acciaio all’imballaggio e alla spedizione, dunque, ogni processo
è interamente made in Italy. Questo è uno dei vantaggi di mercato più
importanti perché il controllo sul prodotto è totale e la qualità ne beneficia
notevolmente.
Omal è un’azienda a conduzione
familiare, nonostante una dimensione internazionale, testimoniata dalle vendite
a 93 Paesi diversi, che da sempre cura molto le relazioni con i dipendenti e il
legame con il territorio. Si configura anche come particolarmente impegnata nel
sociale. La lavorazione di tutte le valvole segue i principi indicati da
protocolli facoltativi su una serie di aspetti: i metalli non vengono estratti
da territori di conflitto; tutti i passaggi produttivi sono quantificati in
termini di immissioni di CO2 in atmosfera. A livello umano, poi, con il
progetto “WalkTheTalk” per cui tutti i dipendenti possono dedicare 16 ore all’anno
al volontariato; un’altra iniziativa di Corporate Art ha portato a far decorare
il nuovo stabilimento da writers locali che hanno trasmesso valori aziendali
dipingendoli sulle pareti dei vari uffici. È poi in corso dal 2015 anche un
progetto con le scuole sulla sostenibilità e sul rispetto dell’ambiente.
Nell’aprile 2017, Omal si è
aggiudicata il premio “The procurement
awards 2017” in due categorie: è arrivata prima nella sezione “acquisti
etici e sostenibili” e in quella “acquisti multifunzionali in team”. Nel 2016
aveva già ottenuto il medesimo riconoscimento vincendo nella categoria
“acquisti etici e sostenibili”. Non solo food, fashion o design quindi: anche
nel settore della meccanica e dell’automazione, talvolta sottovalutato, il made
in Italy si conferma di qualità superiore.
ufficio stampa Salvo Cagnazzo
Giò Di Giorgio