Conduce
l’incontro
Roberta Beta
Interviene
Niky Marcelli
Brani dal
romanzo interpretati da
Saviana Scalfi e Marisol Gabbrielli
La ricerca di una leggendaria città sommersa nel mare
Adriatico fa da sfondo al secondo romanzo che vede protagoniste Sara e Care, le
affascinanti eroine create da Niky Marcelli.
Sara Varzi di Casteldelbosco, l’affascinante Contessa Rossa, eroina dell’omonimo romanzo di Niky Marcelli uscito
nel 2015, torna, in compagnia dell’inseparabile amica, la giornalista Anna
“Care” Caremoli, in una nuova avventura
mozzafiato che la porterà sui fondali del mare Adriatico alla ricerca di una
misteriosa città dai tetti e dalle strade d’oro.
I Misteri di Hatria, questo il titolo del secondo romanzo del
ciclo La Contessa Rossa, distribuito per i tipi di StreetLib, ruota infatti intorno alla
leggenda di una misteriosa Atlantide
sprofondata nell’Adriatico al largo delle coste di Cesenatico dieci secoli prima della nascita di Roma.
Ma esiste veramente la misteriosa città di Hatria? E le sue strade sono
realmente lastricate d’oro come afferma una leggenda narrata in un frammento di
Plinio il Vecchio e ritrovato dal professor Ruggero Marcòn, archeologo
dell’Università Ca’ Foscari di
Venezia?
Quando il suo corpo viene recuperato al largo da un peschereccio e
portato a Cesenatico, dove la Contessa Rossa è in vacanza in compagnia
dell’amica Care, Alice Marcòn, figlia dell’archeologo, si rivolge a loro in
cerca di aiuto.
Aiutare la giovane a dimostrare che il padre non era un pazzo visionario, come sostenevano i suoi colleghi
dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ma l’autore di una delle più grandi
scoperte archeologiche di tutti i tempi, sarà la molla che spingerà Sara e Care
a gettarsi a capofitto nella nuova avventura e, se è vero che dietro ad ogni
leggenda c’è sempre un fondo di verità, loro sono assolutamente intenzionate a
scoprirla.
Ma anche altri personaggi, molto pericolosi, sono alla ricerca della
città perduta e, questa volta, la contessa e la giornalista rischieranno
davvero moltissimo in fondo al mare, quando si troveranno di fronte un sottomarino
finito in mano ad una banda di criminali decisi a liberarsi di loro a tutti i
costi.
Dalle sponde di Cesenatico e Venezia, fino alle coste della Croazia, in un susseguirsi serrato di colpi di scena e di situazioni
da cardiopalma, le due ragazze dovranno mettercela davvero tutta per restare
vive e svelare alla fine i misteri di Hatria.
Anche questa volta – per citare le parole di Pino Ammendola nella
prefazione de “La Contessa Rossa”, il primo romanzo della serie – Niky Marcelli
ha realizzato un’opera difficilmente
etichettabile, tramite un originale e avvincente montaggio narrativo, di regola
più consono al cinema che alla letteratura, con una grande capacità di
coinvolgere il lettore.
E’ un romanzo nella sua
accezione più pura, dove il racconto non si cristallizza mai ma, al contrario,
dà al lettore la sensazione che la storia sia in continua evoluzione e che muti
in tempo reale con il suo girare le pagine. Ed è proprio in questo meccanismo
di incertezza risiede la grande forza della scrittura di Niky Marcelli: si ha quasi
la sensazione che la storia sia influenzata dal nostro leggerla e, come nei
migliori hard boiled americani, non
sappiamo mai dove i protagonisti andranno a parare e si avanza, quindi, immersi
in un flusso di eventi.
Non si tratta semplicemente di credere al destino. I personaggi del
romanzo, sia quelli positivi che quelli negativi, “sentono” di far parte di una
storia più grande e i lettori “entrano” insieme con loro in questa ricerca del
senso ultimo.
In sintesi un romanzo da leggere tutto di un fiato come facevamo da
ragazzi, per poi rimanere ad occhi aperti seguendo ancora nella nostra mente le
avventure dei protagonisti.
«Sono felice di tornare a Pescara dopo la splendida accoglienza riservata,
nel 2017, al primo romanzo della saga: La Contessa Rossa». Ha dichiarato Niky Marcelli. «Pescara non è solo la
città di Gabriele d’Annunzio ed Ennio Flaiano, che sono tra i miei maître à
penser, ma si affaccia sul mare Adriatico, a me particolarmente caro. Io
provengo, infatti, da una famiglia molto antica, distribuita per la maggioranza
tra Venezia, la Romagna e le Marche. Quasi tutti i miei avi sono quindi nati
sulle rive dell’Adriatico, che sento come il “mio” mare. E proprio sopra e sotto
il mare Adriatico è ambientata anche la maggior parte de I Misteri di Hatria».