Torna in scena, dopo il grande successo, la commedia più innovativa del momento in Italia: Clonazione da Tiffany di Giovanni Ribaud, con Cristina Sciabbarrasi e Marco Belocchi (attore e regista). Il Teatro Anfitrione si trasforma in un laboratorio alchemico per un’opera brillante e provocatoria che anticipa i temi dell’Intelligenza Artificiale. Al centro della vicenda, la diabolica macchina FAST CLONATION,
venduta dal rappresentante Dottor Federici (Giovanni Ribaud) a Gustavo (Marco Belocchi), marito di Bettina (Cristina Sciabbarrasi), morta in un incidente e ricreata a partire da un suo capello. Una serie di esilaranti colpi di scena e dialoghi taglienti coinvolgono il pubblico grazie agli straordinari interpreti Valentina Maselli, Dario Biancone e Francesca Di Meglio. Con le Musiche originali: Fabio Bianchini, Costumi: Maria Letizia Avato, Scenografia: Manuela Barbato, Luci e fonica: Giorgio Rossi.
Produzione: ITM Solution srls, Ass. Cult. Genta Rosselli e Coop. Tam Tam. Il pubblico, divertito ma anche profondamente stimolato, esce dalla sala con una domanda che resta sospesa: “Se muoio, posso tornare in vita clonato da un semplice capello? O addirittura con il mio pensiero? ”La platea dell’Anfitrione, in via San Saba a Roma, è stata gremita e calorosa, con i saluti e i complimenti del decano e direttore artistico Sergio Ammirata e gli applausi di numerosi ospiti illustri:
On. Massimo Milani, Don Luigi Trapelli
(Cappellano coordinatore nazionale della
Polizia di Stato), i giornalisti Amedeo
Goria e Angelo Martini, le attrici Emanuela
Mari e Gaia Zucchi, Barbara Basciano stilista, il produttore Gino Foglia, l’editore Giulio De Nicolais, Cinzia Loffredo press
office, e Riccardo Urbani,
consulente informatico della Regione Abruzzo per la digitalizzazione e cyber
security, nonché compagno di Cristina Sciabbarrasi.
Alcune
battute chiave dei personaggi
GUSTAVO (Marco Belocchi, vedovo inconsolabile):
“Quando una persona è andata via, è inutile farla ritornare. Dopo un po’, il
mondo impara a girare anche senza quell’ingranaggio, e inserirlo di nuovo non
farebbe che inceppare il meccanismo.”
Dott.
FEDERICI (Giovanni Ribaud,
scienziato clonatore): “Si tenga forte: direttamente dai laboratori della Fast
Clonation, oggi sua moglie, tutta per lei…è qui!”
GUGLIELMO (Dario Biancone, garzone del
minimarket): “Hai presente la vita, quella vera? Una corsa in moto a duecento,
lo sballo di un rave party, ma senza pasticche — solo con la musica a palla che
ti dà energia!”
PATRIZIA (Francesca Di Meglio, fidanzata di
Guglielmo): “C’è ancora una cosa per cui gli uomini sono indispensabili: fare
le cavie per gli esperimenti!”
PIA (Valentina Maselli, amica bigotta):
“Apri il tuo cuore. Aiutare gli altri è l’unico modo per trasformare il dolore
in pace.”
BETTINA (Cristina Sciabbarrasi la moglie
clonata,) la carismatica bellissima ragazza di non è la Rai, ballerina, occhi
di ghiaccio mare blu in un concitato finale. Cristina si impossessa del palco
declamando un monologo inedito, con grande tecnica, ed espressività facciale da
attrice navigata, dal crescendo vocale rossiniano con una dinamica a forchetta,
dal pianissimo al fortissimo, aumentato dai suoni assordanti e inquietanti
della macchina FAST CLONATION, "Caro
marito mio, ci siamo persi e ci siamo ritrovati per poi perderci di nuovo.
Eppure bastava così poco per essere felici. Bastava un soffio... "
Io
voglio un uomo che finalmente mi
capisse, io vorrei un uomo che sia simile a me, ecco, io voglio "Un
Gustavo che mi assomigli, io voglio un Gustavo ....come me....."
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