lunedì 20 maggio 2019

L'EMIGRANTE Format radiofonico e televisivo,ideato e condotto da Gio' Di Sarno in onda su Radio Italia Anni 60 ( FM 100.5 ) tutti i martedì dalle 18 alle 19,ospite del prossimo martedì il giornalista Antonio Pascotto


                               Le Interviste de l'emigrante di Giò Di Sarno


Giornalista, immigrato avellinese, anche se per un caso è nato a Monterotondo da mamma napoletana e papà irpino. Antonio ha un animo molto sensibile tanto che alle tecnologie moderne preferisce la contemplazione di vecchie foto in bianco e nero. Ha una moglie meravigliosa e due figli splendidi, che non rappresentano “la cornice di un quadro”, bensì la parte costitutiva di esso. Iscritto alla stampa parlamentare, lavora a Mediaset dal 1993. Inviato in Italia e all’estero, impegnato per speciali e rubriche televisive. Ha lavorato molto in radio e televisioni private. Più volte all'estero a seguito di papa Giovanni Paolo II e, in momenti importanti del suo lavoro di inviato, come nei giorni immediatamente successivi all’11 settembre 2001, è stato a New York per raccontare la cronaca e gli sviluppi dell’attentato alle Torri Gemelle con servizi, collegamenti e interviste. Per 18 anni al Tg4, dal 2011 è in forza a NewsMediaset dove è caporedattore. Per i canali Mediaset ha seguito l’attività parlamentare e di governo, condotto il Tg4 e gli approfondimenti di TgCom24. Ha conseguito “cum laude” la Laurea in Scienze della Comunicazione discutendo una tesi sull’evoluzione del sistema televisivo e sul rapporto tra tecnologie e organizzazione mentale. Laureato anche in giornalismo e comunicazione multimediale con 110 e lode, ha discusso una tesi sulla crisi e sul futuro della professione giornalistica. Pascotto è professionalmente infaticabile. Tra le tante occupazioni è anche consulente di corsi universitari nel campo dei media e della comunicazione. Una persona così piena di inventiva non poteva non segnalarsi anche con una serie di pubblicazioni editoriali.
Nel 2002 vince il concorso internazionale artistico-letterario De Curtis classificandosi al primo posto nella sezione giornalismo. Nel 2007 esce il libro “La televisione senza palinsesto, contenuti nella tivù dell’era digitale”(De Angelis Editore) dove analizza e descrive i cambiamenti del piccolo schermo. Per la Fondazione Alberto Sordi, nel 2008, cura il volume "Alberto Sordi, il cinema e gli altri". Pascotto è molto attento al sociale e, grazie a questo suo interesse, partecipa con il saggio "Creatività digitale", scritto a quattro mani con il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, Antonio Marziale (suo compagno di scuola), al volume collettaneo dal titolo "La creatività tra cielo e mare”, a cura di Myriam Santilli e Filippo Petruccelli. Ancora per Curcio Editore pubblica, nel 2012, "L’Informazione Connessa. Giornalismo, tecnologia e valore di mercato". Numerosi i premi che gli sono stati conferiti, e solo per citarne alcuni: premio “Federico II in terra di Padre Pio” e, nel 2014, sfatando il luogo comune di “Nemo propheta in patria”, arriva dalla sua terra, l’Irpinia, il premio Sublimitas. Nel 2016, insieme a Franca Leosini, ottiene il premio VIS IURIDICA, sezione giornalismo (premio istituito dalla dott.ssa Antonella Sotira). Sono molto felice di ospitare Pascotto in radio. Ancora una volta ci troviamo davanti a un esempio da seguire: passione, sacrificio, tanta gavetta e tanti obiettivi. Oltre a parlare della sua vita, del suo viaggio da emigrante, presenteremo in anteprima il suo nuovo libro “IL MONDO SENZA INTERNET”, dove immagina che, per motivi di sicurezza, gli stati di tutto il mondo decidono di bloccare Internet. Ed è il panico universale. Il libro è pubblicato da Male Edizioni di Monica Macchioni.

  

                                                Antonio Pascotto e Franca Leosini

Che infanzia ha avuto il piccolo Antonio?
E’ stata un’infanzia felice, grazie agli sforzi di una donna eccezionale che ha saputo fornirmi tutti gli elementi per poter affrontare nel migliore dei modi la mia vita. Parlo di mia madre, che ha sacrificato se stessa per non farmi mancare mai nulla. A lei devo tutto.
 - Quanto conta l’amicizia che si crea sui banchi di scuola?
Moltissimo. Sono gli anni della crescita, della formazione, dell’apprendimento. E quelle tra i banchi sono le amicizie più sincere, vere, senza interessi.
- Se non ti fossi occupato di giornalismo, di cosa ti sarebbe piaciuto occuparti?
Mi sarebbe piaciuto molto insegnare. In realtà poi l’ho fatto. Sono stato istitutore nei convitti e docente all’università. Mi sono tolto anche qualche soddisfazione, come quella di riuscire a far studiare uno degli alunni che della scuola proprio non ne voleva sapere. In fondo, l’obiettivo di un’insegnante è quello di far crescere tutti, soprattutto chi ha delle lacune. Troppo facile insegnare a quelli più bravi.

Qual è stata l’esperienza più fantastica della tua vita?

Il viaggio in terra santa. Mi sono emozionato molto. E’ stato un tuffo nella storia, lì dove è nato il mondo, il nostro mondo. Non nascondo che davanti al santo sepolcro ho pianto.

  Il tuo prossimo lavoro letterario sembra scritto apposta per la trasmissione “L’Emigrante”, almeno nella prima parte dello stralcio che ho letto: a chi è rivolto questo libro?
Inizio moduloFine moduloA tutti, perché  riguarda il mondo in cui viviamo. Internet era considerato un mondo parallelo, un oltremodo. In realtà oggi è parte integrante della nostra vita, ma dobbiamo viverlo nella consapevolezza che, come ogni tecnologia, va utilizzato nel modo giusto.
Purtroppo gli eccessi non mancano. I problemi ci sono. La privacy, prima di tutti e l’utilizzo spasmodico dei telefonini sempre connessi. Siamo noi iperconnessi, e lo saremo sempre di più. Forse occorre darci una regolata. Il libro è rivolto a tutti ma in particolare ai più  giovani, i nativi digitali,  quelli che il mondo senza internet non lo hanno neppure conosciuto. L’ho scritto pensando al oro.
In questo libro ho voluto descrivere molte cose del mio passato, della mia vita, per far comprendere che in fondo, anche senza internet, si stava bene lo stesso.

Ufficio Stampa Giò Di Giorgio